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Visualizzazione dei post da novembre, 2019
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Le Americhe Oltre l’indigenismo-nativismo Da qualche anno negli Stati Uniti succede che nei Campus universitari qualche decina di studenti, confortata da accademici pusillanimi, si scagli contro Colombo il Navigatore nelle forme di monumenti e persino commemorazioni. Via Colombo dall’America, via Colombo il colonialista, l’assassino, lo sfruttatore. La stupidaggine è prima di tutto un fatto culturale, ma esiste anche il gossip, perché la maggior parte dei contestatori è di razza bianca per cui, senza Colombo, non sarebbero mai nati. Come spesso succede la mancanza di cultura sotto forma di moda passa debolmente attraverso l’Atlantico e raggiunge l’Europa,   così anche da noi abbiamo la schiera di “indigenisti” sostenitori dei diritti ad infinitum di chi è indigeno (parola non dispregiativa ma, con la Treccani, “che è nativo ed originario del luogo”). Altri preferiscono usare il termine “nativi”. Così fece 15 anni fa una docente di cui ero tutor e ch
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La modernità: 1700 e 1800 Cosa si intende per “modernità” e quali furono i salti realizzati nei due secoli ANTE SCRIPTUM Questo articolo richiede una precisazione. La modernità come la Scienza non è qualcosa di assoluto e universale. Per tre secoli si è pensato (e fior di pensatori lo hanno teorizzato) che finalmente l’umanità aveva raggiunto il “VERO CONCETTO DI SCIENZA”: con Galileo, Newton & Co. Si era finalmente capito cosa fosse la Scienza. A partire dal secolo scorso si è visto che quella Scienza era solo una fase della conoscenza, enorme importante positiva certo, ma solo una fase. Infatti oggi la Scienza opera su un piano completamente diverso: la Scienza della Complessità. Lo stesso discorso vale per la Modernità: per alcuni secoli (più o meno tre) si è pensato cosa significasse VERAMENTE   “Modernità”. Oggi sempre più si comprende che quell’insieme di elementi o valori hanno rappresentato solo una fase della storia umana. Co